La pianta di desmodium viene utilizzata nella medicina tradizionale africana nel trattamento preventivo delle crisi asmatiche, specie nell’infanzia e nel trattamento delle affezioni epatiche severe.
Numerosi studi compiuti in Africa e Francia hanno confermato l’utilità della pianta con normalizzazione dei valori delle transaminasi.

Rosa, balsamo, rugiada evocano le nozze del sole con le acque.

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Secondo la tradizione ermetica il rosmarino è la pianta del terzo decano dei gemelli e presiede alle mani e ai loro mali.

Le abluzioni manuali con soluzioni al rosmarino erano condizione per ogni guarigione.
Lo si usava nelle cerimonie religiose in luogo dell’incenso.

Per gli Egizi era simbolo di immortalità. Metterne una manciata in mano al defunto ne facilitava il viaggio.

I Greci lo chiamavano anthos, lo usavano come incenso bruciandolo in onore degli dei per propiziare l’immortalità. Pianta benefica e benaugurale.

I romani incoronavano con rosmarino le statuette dei Lari, geni famigliari della casa.

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Il profumo della pianta, posta in un vaso alla finestra o vicino alla porta, avrebbe allontanato gli effluvi. Il suo profumo avrebbe potenziato la memoria: si usa studiare tenendone sul tavolo un rametto o cingendosene le tempie a mò di corona.

È di buon auspicio nel giorno delle nozze, perché simboleggia la Sincerità.

 

Una leggenda andalusa lo consacra a Gesù Bambino. Racconta che il rosmarino avrebbe celato fra i suoi rami la Madonna e Gesù Bambino durante la fuga in Egitto impedendo ai soldati di Erode, che li stavano inseguendo, di catturarli.

La notte di Natale, gli andalusi amano decorarne la casa con tanti rametti perché il loro profumo accompagni la nascita del Cristo e sia propizio per il nuovo anno. Le zingare di Siviglia offrono rametti di rosmarino, il rifiuto attirerebbe una disgrazia: e nessuno osa contraddirle.

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